Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia

Dal 21 febbraio al 29 giugno 2025 a Rovigo a Palazzo Roverella si terrà la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi

La prima personale di Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), figura di spicco della pittura danese e maestro indiscusso dell’arte europea tra XIX e XX secolo.
L’iniziativa viene promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con la collaborazione del Comune di Rovigo e dell’Accademia dei Concordi, e il supporto di Intesa Sanpaolo. L’evento espositivo, curato da Paolo Bolpagni, è prodotto da Dario Cimorelli Editore.

Vilhelm Hammershøi, Interno con divano, 1907. Copenaghen, Ordrupgaard © Ordrupgaard, Copenhagen / foto Anders Sune Berg

La rassegna presenterà una selezione significativa di opere dell’artista danese, accuratamente scelte da Paolo Bolpagni all’interno della sua preziosa produzione artistica. Hammershøi, formatosi sotto la guida di illustri maestri – inizialmente Niels Christian Kierkegaard e Holger Grønvold, successivamente Frederik Vermehren presso la Kongelige Danske Kunstakademi, e infine Peder Severin Krøyer – esordì nel panorama artistico nel 1885. La sua riscoperta internazionale è ormai consolidata, come testimoniano le prestigiose esposizioni allestite nei maggiori musei mondiali: dal Musée Jacquemart-André di Parigi al National Museum of Western Art di Tokyo, dalla Scandinavia House di New York alla Royal Academy di Londra, dalla Kunsthalle der Hypo-Kulturstifung di Monaco alla Art Gallery of Ontario di Toronto, dal Centre de Cultura Contemporània di Barcellona al Muzeum Narodowe di Cracovia.

L’assenza di una retrospettiva italiana, che evidenziasse adeguatamente l’importanza di questo protagonista discreto ma essenziale dell’arte tra fine Ottocento e primi Novecento, trova finalmente risposta nell’ambiziosa esposizione rodigina.

“L’esposizione di Palazzo Roverella non intende limitarsi a presentare al pubblico italiano le opere di questo straordinario pittore, celebre per gli interni minimalisti e l’inquietudine celata dietro un apparente rigore formale”, spiega il curatore. “L’obiettivo è esplorare territori finora poco indagati: il legame tra Hammershøi e l’Italia, e il dialogo con artisti europei contemporanei che svilupparono tematiche affini incentrate sul silenzio, la solitudine, le ‘città morte’ e i ‘paesaggi dell’anima’”.

Il percorso include opere di numerosi artisti internazionali, dai francesi Ménard, Duhem e Lévy-Dhurmer ai belgi Khnopff e Mellery, dagli olandesi Israëls e Weissenbruch alla svedese Kleen, fino a una nutrita rappresentanza di artisti italiani come Prencipe, Ghiglia, Grubicy de Dragon e Sartorio.

“Il rapporto di Hammershøi con l’Italia fu significativo”, prosegue Bolpagni. “L’artista visitò ripetutamente il paese, soggiornò a Roma, collezionò vedute cittadine e si confrontò intensamente con l’arte classica e i maestri del Quattrocento, da Giotto a Masaccio, dal Beato Angelico a Signorelli. Sebbene abbia realizzato una sola opera di soggetto italiano – presente in mostra – questi soggiorni influenzarono profondamente il suo linguaggio artistico. Va ricordato, inoltre, come il soggiorno romano rappresentasse tradizionalmente una tappa fondamentale nella formazione degli artisti danesi”.

L’influenza fu reciproca: numerosi artisti italiani, sia contemporanei che successivi, furono ispirati dalle opere di Hammershøi. La critica italiana, attraverso figure come Vittorio Pica, Giuseppe Antonelli ed Emilio Cecchi, e riviste prestigiose quali “Il Marzocco” ed “Emporium”, dimostrò precoce interesse per il suo lavoro.

Il percorso espositivo si articola in tre sezioni principali, dedicate agli interni silenziosi, ai ritratti e alle vedute architettoniche, precedute da un’introduzione sulla tradizione degli interni nella pittura. Particolare attenzione viene dedicata al rapporto dell’artista con l’Italia, dalle influenze iconografiche alla ricezione delle sue opere nelle esposizioni dell’epoca.

Vilhelm Hammershøi, Interno, Strandgade 30, 1905. Amburgo, Hamburger Kunsthalle © Foto Scala, Firenze / bpk, Bildagentur für Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin / foto Elke Walford

La mostra si conclude con un innovativo confronto tematico e stilistico tra Hammershøi e artisti di varie nazionalità europee, evidenziando convergenze e peculiarità nell’interpretazione di temi ricorrenti. In chiusura, un tributo contemporaneo attraverso gli scatti del fotografo spagnolo Andrés Gallego.

L’esposizione è accompagnata da un esaustivo catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, che include contributi originali del curatore Paolo Bolpagni e degli studiosi Claudia Cieri Via, Luca Esposito, Francesco Parisi e Annette Rosenvold Hvidt.

Palazzo Roverella – Via Giuseppe Laurenti, 8/10 Rovigo

Biglietti on line a questo link
Biglietti:
INTERO 14 €
RIDOTTO 12 €
BIGLIETTO GRUPPI (15-25 PERSONE) 12 €
SPECIALE SCUOLE 3 €
Studenti di tutte le scuole con gratuità per gli accompagnatori/insegnanti; bambini e ragazzi partecipanti ai laboratori domenicali
BIGLIETTO FAMIGLIA 28 € – Valido per l’ingresso di due adulti e fino a tre minori (fino ai 14 anni)

OMAGGIO

  • possessori di Roverella Card
  • bambini fino ai 5 anni
  • accompagnatore scolaresche
  • portatori di handicap + 1 accompagnatore
  • guide turistiche con patentino
  • giornalisti con tesserino
  • possessori di un coupon Omaggio
  • possessori tessera ICOM Italia

NOLEGGIO AUDIOGUIDE 4 €

Orari: dal lunedì al venerdì: 09.00 – 19.00 / Sabato, domenica e festivi: 9.00 – 20.00
Ultimo accesso un’ora prima della chiusura.

Per informazioni:
tel: 0425 460093
www.palazzoroverella.com

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