Dal 5 aprile al 5 maggio 2007
Cenacolo Felice Casorati in Campidoglio
Via Balme 20 – Torino
Il Cenacolo Felice Casorati prosegue la sua indagine intorno alle dimensioni che
il corpo assume, grazie alle infinite possibilità dell’arte, ospitando la personale di Isabella
Bona, un’artista che in questo percorso ha messo proprio il corpo al centro di una
ricerca dove la convivenza di ideale e reale si configura in nuove ed originali
“metamorfosi”.
lsabella Bona, di origini bellunesi, approda a Torino dopo una biografia artistica
che la vede diplomarsi all’accademia di Belle Arti di Venezia, con una tesi sul tema del
restauro dell’arte contemporanea. Un’articolata serie di esposizioni collettive e personali
– tra cui spicca la personale nella prestigiosa cornice di Palazzo Crepadona a Belluno, la
conducono da Venezia e dal Veneto fino a Genova, all’Emilia e infine a Roma, dove
all’inizio del 2007 è stata premiata nell’ambito della manifestazione Open Art ed ha
esposto nella Sala del Bramante: attraverso questo percorso l’artista affina
progressivamente la sua ricerca approdando all’uso di Photoshop quale potentissimo
mezzo per dare forma ad un’ispirazione creativa sempre più spericolata.
Nel 2000 ha conseguito un importante riconoscimento per questa sua scelta
espressiva con il Premio Mondadori nella sezione Computer graphic, mentre del 2002 è
la partecipazione al workshop veneziano del Maestro giapponese Nobuyoshi Araki,
genio mondiale della fotografia d’avanguardia. Il tratto distintivo dell’opera di Isabella
Bona è la continua ricerca per fondere le possibilità del mezzo tecnologico spinta
all’estremo, con un’espressività che non rinnega la tradizione della storia dell’arte, ma
anzi la ingloba in sé rinnovandola e trasformandola. Ecco che nelle opere di questa
prima esposizione torinese il motivo letterario delle metamorfosi, con il quale artisti di
ogni epoca si sono confrontati, viene rinnovato attraverso l’utilizzo di audaci
contaminazioni materiche artificialmente riprodotte grazie a Photoshop, novello
incantesimo in grado di mescolare reale ed immaginario, un dualismo da sempre al
centro del vissuto umano.
Le “Metamorfosi” in mostra nelle sale del Cenacolo sono autoritratti in divenire
dove è il corpo dell’artista ad essere contaminato con quello di creature che si
potrebbero dire appartenenti al mondo animale, ma che pure stanno perdendo la
connotazione naturale per farsi materia artificiale e fantastica. Questa mostra ha anche il
pregio di essere una felice unione di femminilità diverse – oltre all’artista intervengono
infatti la curatrice Delia Gianti e Sara Bona per il profilo critico- che vogliono proporre al
pubblico una parentesi d’arte e di immaginazione.