Dall’origine al destino

Nuova mostra, tra arte, scienza e tecnologia, di Fondazione Golinelli

Dall’8 febbraio al 30 giugno 2025 presso il Centro Arti e Scienze Golinelli, Bologna

Dall’Origine al Destino rappresenta l’ultima proposta espositiva della Fondazione Golinelli, orchestrata da Andrea Zanotti, Antonio Danieli, Luca Ciancabilla e Simone Gheduzzi, che aprirà i battenti presso il Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna dall’8 febbraio al 30 giugno 2025 (www.dalloriginealdestino.it).

L’iniziativa scandaglia il percorso evolutivo del sapere umano, contemplandone sia l’aspetto collettivo che individuale, attraverso le lenti dell’arte, della scienza e della tecnologia.
L’esposizione stimola una riflessione sui passaggi cruciali dello sviluppo culturale e tecnologico – dall’apparizione dell’essere umano sino all’emergere dell’IA – ponendo l’attenzione sulla nostra capacità di gestire l’impetuoso avanzamento tecnologico.

«Dall’Origine al Destino completa un trittico espositivo (inaugurato nel 2019 con U.Mano e proseguito nel 2023 con Oltre lo spazio oltre il tempo) incentrato sul secolare connubio tra arte e scienza, territorio in cui si manifestano quelle discontinuità che, mediante la forza dell’immaginazione, hanno inaugurato nuove ere dello sviluppo mondiale – illustra Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli. L’esposizione ripercorre l’evoluzione umana fino all’apice odierno, dove il progredire tecnologico pare svincolarsi dal controllo umano e rischia di spezzare il legame tra le diverse fasi della nostra avventura. L’esposizione invita i partecipanti a meditare sul nostro legame con temporalità e tecnologia, esercitando la propria umanità per ricomporre l’aspetto personale e universale che origine e destino racchiudono» conclude Zanotti.

L’itinerario si articola in due sezioni principali, suddivise in cinque tappe.
La prima sezione esamina le fasi evolutive della civiltà, interpretata come fenomeno collettivo, sintesi totale delle esistenze individuali che hanno popolato il nostro pianeta nei millenni. Si esplorano le strategie con cui l’uomo, fin dall’homo sapiens, nella sua graduale evoluzione, ha cercato di orientarsi nel cosmo, interrogandosi sulle proprie radici e sul proprio avvenire.
Dalla nascita della scrittura all’invenzione della stampa, dal periodo rinascimentale alle trasformazioni industriali e digitali, dalla velocità del passo umano a quella dell’aria e delle acque, fino ai vertici oggi raggiungibili grazie alla tecnologia.
I visitatori seguiranno le orme del progresso umano attraverso spazio, tempo e informazione, riconoscendo il ruolo determinante della tecnica nel guidare l’avanzamento e modificare il nostro rapporto con l’ambiente naturale e cosmico. Un autentico viaggio temporale mediante reperti, manufatti, strumentazioni tecnico-scientifiche, installazioni, creazioni artistiche e design di varie epoche e tecniche, dalla Mesopotamia e dall’Egitto fino all’era contemporanea.
Accanto a opere di maestri dell’arte italiana novecentesca, tra cui Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato De Pero, Mario Sironi, Emilio Isgrò, illustrazioni di Bruno Munari, troveranno spazio oggetti di design firmati Pablo Picasso ed Ettore Sottsass, insieme a prodigi dell’ingegneria dalla forte impronta creativa come l’innovativa Ducati Panigale V4 S con la sua raffinata meccanica o il basamento di una vettura ad alte prestazioni, la Dallara Stradale, che rivela i flussi aerodinamici e la distribuzione delle pressioni.

Ducati Panigale V4 S_1

La rassegna presenta oltre 150 opere, oggetti e reperti provenienti da 50 prestigiose istituzioni museali, culturali e raccolte private.

«Gli elementi esposti permettono una lettura binaria con livelli interpretativi e strutturali paralleli – chiarisce Luca Ciancabilla, docente del Dipartimento di Beni culturali e responsabile scientifico del Sistema Museale dell’Università di Bologna. Alcuni exhibit testimoniano simultaneamente il progresso tecnologico e culturale, fornendo informazioni sulle consuetudini di specifiche epoche. Il Modello di imbarcazione con marinai, custodito nel Museo Egizio di Torino, rappresenta un manufatto artistico funerario che illustra sia le tecniche di navigazione dell’epoca sia la complessità dei rituali funebri e l’evoluzione delle tecniche artistiche nel Medio Regno. L’esposizione risulta sperimentale proprio per la sua stratificazione di letture, visive e storiche, talvolta parallele, talvolta intrecciate, ma sempre fonte di riflessione».

01. Modello di imbarcazione con marinai (N. inv. S. 8792), da Assiut, Tomba di Minhotep, Medio Regno, XI dinastia (1990-1939 a.C. ) ©Museo Egizio, Torino
01. Modello di imbarcazione con marinai (N. inv. S. 8792), da Assiut, Tomba di Minhotep, Medio Regno, XI dinastia (1990-1939 a.C. ) ©Museo Egizio, Torino

La sensazione di accelerazione progressiva che accompagna il pubblico nella prima sezione si concretizza nell’allestimento curato da diverserighestudio: una spirale tridimensionale che traccia le principali fasi evolutive dell’umanità. Proseguendo nel percorso, la spirale si contrae, generando una crescente percezione di accelerazione, fino quasi al disorientamento.

«Nella cultura latina la spirale simboleggia l’unione tra linea e cerchio, ovvero tra essere vivente e uomo: il vivente è rappresentato dal cerchio che si richiude su se stesso per soddisfare le necessità, la linea incarna l’uomo che aspira e si proietta verso il futuro – spiega l’architetto Simone Gheduzzi. Per questa mostra abbiamo impiegato la Spirale di Archimede, ottenuta tracciando una circonferenza continua con raggio proporzionale all’angolo descritto. Il centro della spirale rappresenta il punto di massima velocità, che proietta i visitatori dalla prima alla seconda sezione».

La complessità delle sfide future dell’umanità, in termini di progresso ed elaborazione di nuove strategie di sviluppo, viene evidenziata nell’allestimento attraverso un parallelo con il gioco degli scacchi. All’interno della spirale, i movimenti di quattro pezzi (pedone, cavallo, alfiere e re) vengono associati a momenti cruciali di scoperte tecnico-scientifiche che hanno segnato avanzamenti storici, fino al presente caratterizzato da un ritmo di progresso parossistico.

La seconda sezione invita a meditare sulla propria condizione esistenziale e a un esercizio più intimo: riscoprire, in un’epoca dominata da un divenire frenetico, la consapevolezza di un futuro sempre più sfuggente. Oggi la vorticosa spirale della storia ha raggiunto velocità incompatibili con l’esistenza, generando diffuso smarrimento.
L’avvento di tecnologie IA avanzate – reti neurali, machine learning, big data, Large Language Model – sta rivoluzionando il cammino dell’uomo verso un futuro che pare sfuggire al controllo del suo creatore. L’origine dell’avventura umana appare sempre più sfocata e il filo del destino si perde nel labirinto di una virtualità indistinguibile dalla realtà.

Quali passi dovrà intraprendere l’uomo per riconquistare un senso individuale e collettivo di progresso?
L’esposizione stimola i visitatori a riflettere nuovamente su origine e destino, a esplorare le possibilità di un nuovo Umanesimo nell’era dell’IA e a immaginare una prospettiva futura di intelligenza collettiva e solidale umana.
La seconda sezione si apre con Luzifer (Lucifer) di Anselm Kiefer e ospita opere di altri artisti contemporanei, tra cui The Stainless Pure di Nicola Samorì e Immortal Hunting di Ronald Ventura, che meditano sul disorientamento e sulla condizione umana attuale. Nel monumentale dipinto di Kiefer, Lucifero precipita da un aereo la cui ala sembra travolgere gli osservatori, in una catastrofe dove il collasso del mezzo creato dall’uomo per sfidare il cielo pare negare la speranza che la tecnica possa salvarci da un destino oscuro. Le ali in Kiefer evocano il mito di Icaro, cui si ispira anche l’opera dell’artista filippino Ronald Ventura. Icaro tentò di volare con ali di cera ma precipitò in mare avvicinandosi troppo al sole: allegoria dell’uomo contemporaneo dal destino precario.

Anselm Kiefer, Luzifer (Lucifer), 2012-2023, © Georges Poncet. Courtesy the artist and Gagosian

L’itinerario si conclude con un’installazione immersiva emozionale: il T-Simmetry, tunnel a “cronologia inversa” ideato da Fondazione Golinelli. Mediante tecnologie d’avanguardia, il pubblico intraprenderà un viaggio interattivo a ritroso nel tempo, ripercorrendo simbolicamente le tappe fondamentali della propria esistenza.
L’installazione permetterà ai visitatori di distaccarsi dalla dimensione collettiva della prima sezione per dedicarsi a una ricerca interiore, accompagnati dai versi inediti dei poeti Milo De Angelis e Gian Ruggero Manzoni, interpretati dall’attrice Viviana Nicodemo. La poesia riveste un ruolo centrale nell’esposizione: tra le arti è quella che realizza la più elevata sintesi cognitiva ed espressiva, custodendo l’essenza dell’umanità. I componimenti di De Angelis e Manzoni, creati appositamente, hanno ispirato il concept e costituiranno il nucleo della performance artistica durante l’inaugurazione.

«Il T-Simmetry intende far sperimentare al pubblico un percorso che parte dalla fine, dal destino individuale, e ritorna all’origine attraverso un movimento inverso – spiega Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale di Fondazione Golinelli. L’esperienza nell’installazione suggerisce come, nonostante l’apparente dominio tecnico attuale, sia vitale riscoprire uno stato originario attraverso una disposizione mentale che riconsideri il ruolo della tecnica, nella cui essenza più profonda nulla è puramente tecnico, bensì umano. Fondazione Golinelli – conclude Danieli – ha scelto come payoff “L’intelligenza di esserci”. Non si tratta di mera presenza nel mondo, ma di prendersene cura, agendo per il futuro. L’esistenza umana ha sempre implicato una proiezione spirituale rivolta al mondo, per plasmarlo e migliorarlo.
L’essere umano è ancorato a un passato imprescindibile, senza il quale comprometterebbe il futuro, inimmaginabile al di fuori di una ricerca di senso. A questo mirano le mostre di arte e scienza, specialmente quest’ultima, Dall’Origine al destino, volte a stimolare questo esercizio di umanità nei visitatori, nel tempo fugace ma significativo di una visita».

Manifattura Società Anonima Ceramica Rometti, Teiera, 1930_Courtesy Archivio Fotografico Fondazione Massimo e Sonia Cirulli

Durante ART CITY Bologna 2025, negli spazi dell’Opificio Golinelli, sarà accessibile gratuitamente la mostra Echoes of Africa, una selezione di arte contemporanea africana dalla collezione privata di Marino Golinelli. L’esposizione comprende opere di sedici artisti di fama internazionale: Leila Alaoui, Jano Januario, Gonçalo Mabunda, Joël Andrianomearisoa, Abdoulaye Konaté, Rita Mawuena Benissan, Cameron Platter e Soly Cissé. L’8 e 9 febbraio i visitatori potranno prenotare visite guidate gratuite, alle 15.15 e alle 17.

SCHEDA TECNICA

  • Mostra: Dall’origine al destino
  • Prodotto da: Fondazione Golinelli
  • Sede: Centro Arti e Scienze Golinelli | Opificio Golinelli, via Paolo Nanni Costa, 14 – Bologna
  • Date: 8 febbraio 2025 – 30 giugno 2025
  • Orari: da martedì a venerdì 15-20; sabato e domenica 10-20 (compresi 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno).
    Lunedì chiusa. Apertura straordinaria 8 febbraio fino a mezzanotte in occasione di ART CITY White Night.
  • Tariffe: 12€ intero, 10€ ridotto; 10€ laboratorio per bambini/e e ragazzi/e (con visita guidata).
  • A cura di: Andrea Zanotti, Presidente Fondazione Golinelli; Antonio Danieli, Vice Presidente e Direttore Generale Fondazione Golinelli; Luca Ciancabilla, Dipartimento di Beni Culturali e Curatore di area umanistica Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna; Simone Gheduzzi, architetto e presidente di diverserighestudio.
  • Con la speciale collaborazione di: Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, San Lazzaro di Savena (BO); Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna; Settore Musei Civici Bologna.
  • Con la partecipazione straordinaria di: Milo De Angelis, Gian Ruggero Manzoni, Viviana Nicodemo.
  • Si ringraziano, in particolare: Dallara Group; Ducati Motor Holding; Fondazione Cineteca di Bologna; Fondazione Guglielmo Marconi, Sasso Marconi (BO); Museo della Comunicazione “G. Pelagalli”, Bologna, oltre alle 40 istituzioni culturali partner
  • Catalogo: in mostra
  • Informazioni su: www.dalloriginealdestino.it

La mostra gode del patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.

Media partnership Rai Cultura.

Si ringraziano Alfasigma e Banca di Bologna.

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